Se
in Italia non ci sono riuscite, in Inghilterra le associazioni che
si battono per la difesa dei diritti degli omosessuali, hanno raggiunto
lo scopo di non far suonare l'odiato Buju Banton. L'artista avrebbe
dovuto esibirsi a Brighton il 5 luglio scorso,ma la protesta in
pubblico di diverse persone hanno convinto la polizia ad annullare
il concerto. E ancora la mobilitazione ha gi permesso che
nemmeno Beenie Man potr venire a suonare in Inghilterra.
Un concerto era stato gi programmato per il 29 luglio.
Sul fronte delle recriminazioni nulla di nuovo. Le associazioni
accusano l'artista di aver scritto e interpretato "Boom Bye
Bye" e di non essersi mai pubblicamente scusato, ritenendo
non sufficiente il fatto che l'artista si impegnasse nel non cantare
quella canzone durante lo show.
Ricordiamo che nata proprio in Inghilterra la campagna
di sensibilizzazione denominata "Stop Murder Music" grazie
all'attivismo di Peter Tatchtel, presidente dell'associazione OutRage.
Campagna che venne momentaneamente sospesa dopo che fu raggiunto
un accordo con diverse case discografiche che si impegnavano a non
pubblicare pi materiale che incitasse violenze contro gli
omosessuali. Per Tatchell la campagna "Stop Murder Music"
va ripresa alla luce anche di quanto accadde in Jamaica lo scorso
anno durante un concerto, quando sia Beenie Man che Bounty Killer,
pronunciarono diverse parole di odio e discriminazione contro gli
omosessuali. La stessa Red Stripe, sponsor del concerto, decise
in quell'occasione di boicottare i due artisti, decisione ben presto
rientrata visto che Beenia Man e Bounty Killer, saranno presenti
al prossimo Sumfest.
Diversi i concerti cancellati gli scorsi anni nel Regno Unito proprio
grazie a quest'associazione come dimostra lo stop imposto a Sizzla
nel 2005..
Sempre Tatchell, in una lettera inviata alle associazioni svedesi
per sollecitarne la mobilitazione in occasione dell'arrivo di Buju
Banton a Stoccolma, ha usato parole di fuoco contro l'artista. Tra
le altre cose, ha scritto "che dare la possibilit a
Buju Banton di salire sul palco come darla un nazista che
canta ed esalta i forni crematori" e nei confronti del quale
ci deve essere "zero tolleranza."
La polizia inglese ha motivato la decisione di non autorizzare il
concerto di Buju Banton dicendo che un'eventuale presenza di molti
fans dichiaratamente contro gli omosessuali al concerto dell'artista
avrebbero potuto creare problemi di ordine pubblico.
Un passaggio che non ci sentiamo di accettare perch non
si pu arrivare alla conclusione che chi segue Buju Banton,
sia un adepto dell'omofobia. Una semplificazione estrema e pericolosa.
Diversi giornali inglesi si sono occupati dell'argomento mettendo
in risalto le ragioni delle associazioni che tutelano i diritti
degli omosessuali oltre che, qualche voce contraria che parlava
della necessit di tutelare la libert di espressione.
Logico che molti abbiano risposto a quest'ultimi che nessuna libert
pu essere concessa a chi diffonde l'invito ad uccidere altre
persone, su qualunque base tale invito si appoggi, ossia per motivi
di razza, di sesso e di religione. Lo stesso Tatchell ha detto che
il suo gruppo non mette in discussione il fatto che alcuni artisti
non possano condividere le abitudini sessuali di altre persone,
ma tale dissenso non pu trasformarsi in inviti a commettere
omicidi.
In particolare sono stati i fans di Buju Banton a reclamare a gran
voce la possibilit per l'artista di esibirsi. Hanno ricordato
molte canzoni dell'artista delle quali nessuno parla, puntando la
loro attenzione su un solo brano di un repertorio che invece
vastissimo. Per altri il segnale che le societ
occidentali continuano, dopo l'oppressione fisica ai tempi della
schiavit e del colonialismo, a volere che le altre culture
si conformino alla loro cercando di far apparire normale un certo
stile di vita.
Comunque anche se l'arrivo in Europa di Buju Banton ha provocato
accesi dibattiti, non si pu non registrare che il tour sia
stato trionfale a livello di presenze visto che in alcune citt
i biglietti sono andati esauriti come successo ad Amsterdam,
Rotterdam e Dortmund.
Mr.Bigga
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