REGGAE ZION E REGGAE REVOLUTION BLOG

Sono passati ormai circa cinque mesi da un indimenticabile concerto di Max Romeo tenutosi qui a Napoli al termine del quale la crew di Reggae Revolution ha realizzato unintervista con questartista di caratura internazionale. Max Romeo ha realizzato vere e proprie pietre miliari del reggae, da "Three Blinde Mice" a "Melt Away", nonch hit internazionale come "Wet Dream" negli anni 60 e "Chase the Devil" nel decennio successivo. Con lartista, ormai pi che sessantenne, lintervista spazia dai ricordi dei suoi esordi musicali, alle sue pi recenti produzione ed ai suoi progetti per il futuro, passando per interessantissime digressioni sulla fede e sulla politica giamaicana di ieri e di oggi, a dimostrazione dello spessore di questa star della musica reggae. INTERVISTA ESCLUSIVA A MAX ROMEO RR: Perch hai scelto come nome darte Max Romeo? Max Romeo - il soprannome che mi davano quando ero ragazzino. Scrivevo le lettere damore per i ragazzi che non riuscivano a mettere insieme le parole. Loro venivano da me e io scrivevo le lettere per le loro ragazze che poi firmavano come se le avessero scritte loro. Hai presente lopera Romeo and Juliett (Romeo e Giulietta) mi si appiccicato addosso da allora. R.A.) RR: Quando hai registrato il tuo primo singolo avevi 17 anni? M.R.- S, avevo 17 anni quando ho registrato Wet Dream, il mio primo pezzo... no anzi, ho fatto "Ill buy you a rainbow" per Ken Luck , allora avevo 17 anni, "Wet dream" venne dopo quando avevo forse 21 anni o qualcosa del genere. R.R.: Parlaci del tuo passato quando i sound system sono nati e della violenza nei sound. Tu pensi che Duke Reid fosse un bad bwoy ed introdusse la violenza nella cultura dei sound? M.R.- S, sono convinto che gran parte delle lyrics delle dancehall siano molto violente, esplicite. Si dovrebbe abbassare i toni. Le lyrics di molti di questi artisti hardcore dancehall sono estremamente violente e fanno in modo che si diffonda la violenza. S, sono convinto che lo facciano. R.R: Tu sei stato tra i primi a parlare in radio di Payola, ossia della pratica di pagare le radio per trasmettere i pezzi. Quando? M.R.- Non posso andare cos indietro. Non mi ricordo pi. La Payola qualcosa di sbagliato perch ha impedito a tante persone capaci di fare musica di esplodere solo perch non avevano i soldi per pagare. sbagliata! R.R: Si usava pi prima o pi adesso? M.R.- Pi adesso. In Jamaica, No pay, no play (tu non paghi, il pezzo non passa), nella gran parte dei casi, il 90%. R.R.: Ora la musica in Giamaica cambiata perch le daggering tune sono state censurate. Cosa ne pensi? M.R.- Alcuni giovani provano ad essere positivi, sempre pi ragazzi sono di nuovo nel roots & culture per via del suo messaggio positivo. Alcuni di loro sono adesso coinvolti nella musica. Ho due figli, un ragazzino di 10 anni e laltro di 12, si chiamano The Ruminal. Ho fatto con loro un cd di 3 tracks veramente intrise di roots & cuture, penso sia una buona cosa no? RR: Parliamo del tuo ultimo singolo "Obeah Yuh Workin", penso sia una grande canzone. Quale il suo significato? M.R.- Ho un vicino, uno di quei tipi che crede nella superstizione, nellobeah. Lui mi ha ispirato, una canzone reality. RR: Tu stai lavorando sul nuovo album. Quando sar pronto? M.R. - Procede forse Febbraio dellanno prossimo. Sar il mio ultimo album. Si chiamer "The Last Hurrah", non registrer pi, far produzioni. I miei figli sono nel musica e li produrr con la Charmax label. Tutto quello che dovevo dire lo ho detto, non voglio ripetermi e quindi sar lultimo. RR: Parliamo dellalbum War In a Babylon, io credo sia un ottimo album; se dovessi scegliere i dieci dischi che preferisco, sarebbe di certo uno di quelli. Lo hai registrato con Lee Perry, cos ricordi di quellepoca. M.R.- Ci che ricordo che la canzone "Chase the Devil" non mi piaceva. Dissi a Perry che non mi piaceva il pezzo ne lalbum, il sound. Lee Perry mi disse Man, sei stanco.. vai a dormire, vai a casa non sai che stai dicendo! Sar uno dei dischi della storia del music business. E cos stato. Un grande disco. Questo mi ricordo della session. RR: Tu hai supportato Michael Manley, tu credevi che in Giamaica, come a Cuba, era possibile cambiare, pi uguaglianza per la gente. Cosa pensi della politica giamaicana di oggi. lo stesso di 30 anni fa o qualcosa o qualcosa cambiato? M.R.- Non c nulla come Michael Manley, Manley stato il migliore, sar sempre il migliore, il migliore primo ministro che la Giamaica abbia mai avuto. Nessuno pu essere paragonato a lui. Questo governo fa del suo meglio, ma finanziariamente c ben poco da crescere perch i giamaicani sono troppo autosufficienti. La Giamaica non attua misure di protezione sociale (welfare), se non lavori non mangi e per questa determinazione succede questo: noi ci troviamo un lavoro, noi ci creiamo un lavoro. Non dipendiamo dal governo, ma alle fine questo non bene, loro fanno quello che possibile di fronte a questa situazione. R.R: Ieri era il compleanno di Selassie. Vuoi mandare un messaggio per i giovani, per quelli che vogliono saperne di pi su Rastafari. M.R.- I giovani del mondo devono sapere che Sua Maest vive, vivr sempre e non morir. morto nella carne, ma lo spirito di Sua Maest continua a vivere e le sue parole echeggiano sulle montagne. Sar cos fino a quando un nuovo re non sieder sul trono. Selassie vive per sempre. Quindi, Give thanks and praise. Chi ha creato luomo sulla terra un grande Re, Re Dio, Dio Re. Quel che si deve sapere che Sua Maest vive per sempre. Questo gli dico. Selassi forever. R.R: anche il 50 anniversario della Island. Cosa ricordi Chris Blackwell? M.R.- Chris Blackwell? Non voglio parlare di Chris Blackwell, mi vuoi fare arrabbiare? Ho registrato un album per lui chiamato, War In A Babylon, ma non voglio sentire niente di Chris Blackwell. Mi dispiace. RR: Ho letto sul Jamaica Observer che hai affermato che la Giamaica non pi la patria del roots reggae. Oggi la Francia, lEuropa. vero che hai affermato questo? M.R. - Si si, lho detto. In Francia ho trovato una nuova vita, non dallItalia, lItalia viene dopo, la Francia per prima ha preso il roots e lo ha rimesso sul mercato. Le sar sempre riconoscente. Lo dir ovunque. Poi stato cos in tutta lEuropa, Polonia, Israele ecc Loro amano il roots. R.R: C futuro per nuovi artisti roots fuori dalla Giamaica? M.R.- Si si, gli europei amano gli artisti roots. Io canto di Madre Terra, Padre Tempo, di Sua Maest Selassie e suono roots in Francia, Italia ecc R.R.: Ma la gente in Jamaica non ama pi il roots? Vogliono solo dancehall? M.R.- Non vero, loro amano il roots, ma non ne hanno abbastanza perch la dancehall domina le radio. I produttori di dancehall hanno un sacco di soldi, sanno dove andarli a prendere. Noi artisti roots non abbiamo questi soldi, come ti ho detto No pay, no play. La gente ama il roots ma le radio mandano solo dancehall! Intervista Realizzata da Ras Ale e Mr Bigga Traduzione By Mauro Dj