Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 04/02/2008
Si aggrava la situazione di chi viene trovato con la ganja, alla luce nuove disposizioni varate dal JLP. Mentre prima bastavano non troppi dollari americani per uscirne, ora sembra sia tutto diverso. Circa 10 giorni di carcere per chi trovato in possesso di marijuana e poi sar il giudice ad emettere la sentenza. Consigliamo a chi dovesse venire sullisola massima attenzione per non andare incontro a spiacevoli novit che prima erano un costume ora con il nuovo governo un bel ricordo.D'altronde che il JLP volesse inasprire la lotta conto la marijuana lo si capito sin dai primi mesi di governo. Una delle decisioni immediate stata quella di incrementare le azioni di intervento dell'esercito nel parish del Westmoreland, notoriamente famoso per la qualit e la bont della "maria" che si produce in quelle meravigliose colline.
A fine 2007 oltre 400 ettari di piantaggioni sono state distrutte, ben pi del doppio rispetto all'anno precedente e tutto lascia presupporre che le cose andranno ancora peggio in questo 2008. In particolare si cerca di far cadere quella clima che il turista giunto in Jamaica ha sempre pensato di respirare. Facile il ragionamento di molti ragazzi: siamo nell'isola del reggae, dove nato Bob Marley e vuoi vedere che non posso fumare liberamente marjiuana? Nulla di pi sbagliato e ci sia prima dell'avvento del nuovo governo dove magari c'era pi tolleranza, sia e soprattutto ora dove i controlli e le perquisizioni si sono intensificate.
Insomma la Jamaica spende risorse e mezzi per bruciare i campi, e intanto la su giovent affoga nella cocaina e nell'estacy.
Subito si avvertita un aria diversa dagli altri anni, bastano poche domande per capire da cosa dipende e scopro che dovuta all’azione politica che il nuovo governo sta attuando.
Il JLP ha battuto il PNP guidato dal Primo ministro donna uscente Portia Simpson che tradizionalmente pi di sinistra e vicino al popolo.
Il nuovo governo di destra, sta occupando tutte le poltrone e con essa una serie di provvedimenti restrittivi che iniziando dalle terre catturate. Captured il termine che si usa in gergo per identificare quelle che vengono espropriate dal governo perch non rivendicate dal proprietario o che per la maggior parte dei casi da chi non in grado di pagare le tasse sul podere.
Centro vitale del Reggae Month anche
la University
Of
West Indies, dove il dipartimento dedicato agli studi sulla musica jamaicana ha previsto una serie di interessanti iniziative. Come ogni anno la figura centrale delle riflessioni e degli approfondimenti la figura di Bob Marley, al quale dedicato un intero panel di incontri che iniziano proprio domani 5 febbraio e che attraversano una serie di aspetti legati alla reggae music. Ad esempio alcuni temi trattati saranno The Full Has Never Been Told: Exploring Dancehall’s Moral Coscience (una serie di inchieste sulla dancehall jamaicana) e The Making And Meaning Of Bob Marley.
Ricordiamo che sempre alla UWI si terr dal 18 al 24 febbraio
la Global
Reggae
Conference, una serie di discussioni e approfondimenti tutti legati alla cultura e alla musica jamaicana, un evento da non perdere per chi vuole approfondire questi aspetti. Diverse le personalit di spicco presenti all’iniziativa tra le quali Roger Steffens, il biografo ufficiale di Bob Marley.
Collegandovi al
potrete leggere il ricco calendario e per chi pu c’ anche la possibilit di registrarsi e volare in Jamaica.
E’ il Re Mida della musica jamaicana di oggi, tutto quello che tocca probabile che si trasformi in oro o come sarebbe pi giusto dire in successo. Predilige i riddim dancehall ma non disdegna di produrre anche avvolgenti basi new roots. Parliamo di Donovan “Don Corleon” Bennett, un uomo perennemente impegnato, colui che sta dietro la fama di molti artisti jamaicani e colui con il quale tutti gli artisti vogliono collaborare, a partire da quelli pi famosi come Sean Paul, Bounty Killa, Vybz Kartel, Beenie Man, Sizzla, Jah Cure e l’elenco potrebbe proseguire ben oltre.
Tanti, tantissimi i riddim di successo realizzati fino ad ora. Per ricordarne solo alcuni citiamo l’Egyptian, il Good To Go, il Drop Leaf il Jonkanoo, un successo mondiale dietro l’altro che ha reso Bennett, che ha appena 28 anni, il producer jamaicano pi famoso.
“Ho sempre amato e avuto una passione per la musica” – dice Don Corleon. E se per molto tempo ha seguito le indicazioni del padre che lo voleva ingegnere navale, frequentando anche l’universit in Florida, poi non ha potuto altro che prendere atto che solo la musica era la strada per sentirsi pienamente realizzato.
“E’ stata la musica a chiamarmi, cos ho lasciato
la Florida per tornare a Kingston. Volevo a tutti i costi che questo sogno si realizzasse”- ricorda non senza emozionarsi Donovan.
Insieme al cugino mettono su un sound system e lo battezzano con il nome di Vendetta. In breve diventa uno dei sound pi conosciuti ed apprezzati in tutta l’isola. Siamo nel 1997 e Donovan diventa un deejay sempre pi esperto.
“Oltre a fare il disc jockey, mi sono subito appassionato alla realizzazione di dub plates e remixes con, ad esempio, Beenie Man e Capleton sul Mud Up riddim”.
E’ il suo amico Trevor “Baby G” James ad insegnargli i primi rudimenti e a svelargli i segreti per diventare un buon produttore. Questi suggerimenti si rivelano fondamentali ed lo stesso James a spingerlo nel 2002 a produrre il primo riddim, il Mad Ants, sul quale realizzano versions, tra gli altri, Bounty Killer e Vybz Kartel che proprio su questa base arriva alla sua prima grande hit; infatti il brano “New Millenium” diventa uno dei singoli di maggior successo di quell’anno.
E’ la perseveranza che veniva premiata, cos come ci conferma lo stesso Bennett quando dice che “all’inizio stata dura. Molta gente dopo le prime difficolt si scoraggia, ma per me continuare a crederci era un modo di mettere alla prova me stesso”.
Nella ricca attivit discografica di Don Corleon, ci sono anche le produzioni di interi albums, il primo dei quali stato “Rise The Occasion” di Sizzla nonch collaborazioni con artisti di fama internazionale come Rihanna e Keishia Cole.
“Sono davvero felice che il mio lavoro sia stato riconosciuto a livello internazionale senza aver dovuto compromettere il genere musicale che rappresenta il mio paese. Io faccio dancehall e non hip hop”- afferma con fierezza Donovan.
E se qualcuno gli chiede se un giorno lo sentiremo anche cantare, lui risponde “Non sono un artista. Produrre il mio primo e unico amore.”
E un uomo che riscuote tanto successo ha ancora qualche sogno da realizzare?
“Vorrei tanto lavorare con Beres Hammond. Spero che legga queste mie parole e mi chiami al pi presto”.
Per il momento continua a lanciare artisti come dimostra il successo di Pressure e Munga, le sue due ultime creature discografiche.
Ha solo 17 anni e in Jamaica gi lo chiamano “the genius”. Stephen McGregor, nonostante sia ancora adolescente, ha gi prodotto diverso materiale di successo ed uno dei producer jamaicani pi promettenti. C’ chi, parlando di lui, evoca grandi nomi come Coxsone Dodd o Duke Reid, e se anche ci sembra un accostamento improponibile, non possiamo non ammettere di trovarci di fronte ad un ragazzo dalle immense potenzialit. Stephen particolarmente prolifico ed ha prodotto alcuni dei riddims di maggiore successo in questo ultimo periodo, quali il Red Bull & Guinness, il12 Gauge, lo Stick Up e il Breaking News.
Ha inoltre prodotto eccellenti singoli per molti artisti, tra cui la “big hit” “On My Mind” di Daville. Naturale che Stephen collabori spesso anche con il padre, quel Freddie McGregor che tutti conosciamo e che non poco ha contribuito all’ascesa e all’affermazione di suo figlio che a cinque anni incide addirittura il suo primo singolo, “School Done Rule”.
“Pap ha costruito uno studio proprio accanto alla casa nella quale abitiamo e sin da bambino trascorrevo interi pomeriggi li dentro. Per questo penso che il mio amore per la musica sia qualcosa di assolutamente naturale” – dice il giovanissimo producer.
Nonostante abbia mille cose da fare, Stephen non ha mai lasciato la scuola che continua a frequentare regolarmente. Qualcuno potrebbe pensare che abbia delle difficolt nel dirigere artisti pi grandi di lui, ma non cos e McGregor definisce il clima che si crea in studio come una “family vibe”. Al momento predilige le basi dancehall perch dice “la Jamaica al momento apprezza soprattutto questo tipo di musica”.
Nel frattempo il suo Big Ship Studio un punto di riferimento indispensabile per tutti gli artisti, vero centro nevralgico delle nuove tendenze della musica jamaicana. E se il pap stato ed tuttora un’icona della “vecchia” reggae music, Sthephen non nasconde di voler essere lui a creare nuove tendenze e gusti musicali per le future generazioni. D’altronde tempo per crescere ne ha tanto e il talento proprio non gli manca. Anche la EMI, gloriosa label internazionale, sembra essersene accorta e ha immediatamente messo sotto contratto questo piccolo grande genio.
Proprio in questi mesi il giovane producer ha immesso sul mercato discografico le sue ultime creatura, il Darker Shadow riddim, Shadow riddim, Bee Hive riddim, Chiney K riddim e Power Cut riddim. Il pap Freddie, particolarmente entusiasta per il crescente successo anche dell’altro figlio Chino, ha detto di “essere molto contento perch si tratta di un risultato ottenuto con un duro lavoro e una ferrea disciplina. E’ un giovane ricco di talento e potrebbe anche cantare. Abbiamo diverse canzoni che aspettano solo di essere registrate”.
Fotografie del 04/02/2008
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