Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 11/02/2008
Proprio mentre avevo preparato l'articolo che segue sulle reazioni della societ civile in Jamaica di fronte alla foto che ritrae due noti artisti in assetto di guerra, il sito di informazione One876Entertainment.com ha pubblicato la notizia dell'avvenuto interrogatorio di Vybz Kartel e Idonia, durato ben tre ore e dopo il quale la polizia ha deciso di non imputare i due deejay. Sembrerebbe, ma su questo si attende conferma, che la foto sia stata fatta nel backstage durante un concerto tenuto all'estero, motivo per il quale i due non possono essere accusati di detenzione illegale di armi. Per non si scioglie il dubbio fondamentale. Sono o non sono loro?
Reazioni in Jamaica per la Foto di Kartel e Aidonia
La foto ritrovata dalla polizia di due noti artisti della dancehall jamaicana stata pubblicata domenica sui pi noti giornali in grandezza maxi. Le immagini simboleggiano la connessione tra dancehall e violenza e vede Kartel e Aidonia abbracciare fucili, mitragliette e una serie di munizioni. Un errore che coster caro ai due che ora tremano per linizio delle indagini. Vibz Kartel rischia maggiormente visto che gi stato imputato di possesso di armi illegali in circostance simili nel 2004.
Nella stessa foto appaiano anche altri due uomini non ancora identificati e che potrebbero appartenere alla allenza fondata da Kartel per contrastare quella di Bounty Killer. Non solo i testi inneggianti alla violenza ma ora anche una foto nella quale c' piccolo arsenale di armi a dimostrazione di quanto in Jamaica sia facile entrarne in possesso. Essendo due artisti molto conosciuti lo shock sullisola si avvertito, seppure esiste una sorta di assuefazione ad immagini shock visto che ogni giorno i giornali ne pubblicano diverse, tra omicidi e altre forme di violenza.
La foto imputata ha anche attirato lattenzione del governo e delle associazioni ad esso legate. Pochi giorni fa si ribadita la voglia di fare pulizia nella dancehall e subito senza nemmeno attendere tanto giunge un immagine pubblicata sui giornali offensiva e lesiva per limmagine del reggae. I giornali titolano una possibile connessione tra dancheall e violenza. La chiesa si ribellata, la foto fa paura alle tante madri preoccupate che i loro figli possano imitare dei modelli cos negativi.
Bob Andy pi contenuto sostiene la foto lo specchio della societ attuale che fa riflettere sul livello di violenza a cui si giunti
Siamo in Jamaica da qualche settimana in caccia di articoli e di festival da raccontarvi spesso in tempo reale riportiamo su questo blog cosa accade sull’isola, proprio nel Month” tra i tanti eventi che si stanno svolgendo, uno di essi sta catturando l'attenzione internazionale. Quest’anno allo Smile Jamaica , classico show che la famiglia Marley porta avanti da numerosi anni si fonder con AFRICA UNITE alla quarta edizione. Il mega concerto organizzato in Etiopia e in Ghana questa volta si svolger sulla spiaggia di James Bond Beach. In uno scenario da Film, qui infatti che sono state girate le esterne di uno dei primi James Bond, “Africa Unite” dopo aver portato il messaggio di Marley in Africa, approda in Jamaica dove sotto l’attenzione di tutto il mondo si svolgeranno le celebrazioni di Bob Marley .
Il Line Up ancora non definitivo ci lascia molto sorpresi. Dall’inserto dell’ Herald, il Class allegato del 22 Febbraio in un articolo sembrerebbe che l’italiano Alborosie sia compreso nello show con altri emergenti che riportiamo in basso. Chi assister il 23 febbraio all'evento vedr dunque i Balck Uhuru Capleton, Tarrus Riley, Richie Spice, Spragga Benz, Lutan Fyah, Cocoa Tea, Alborosie.
Le principesse sono rappresentate da Queen Ifrica ed Etana, oltre alle I Three ed alla famiglia Marley. I sound system sono rappresentati da Stone Love e Gully Bank. Assicurata la presenza di un artista internazionale quello di Rihanna
Noi di RR e RZ cercheremo di assistere all’evento e vi racconteremo di persona su internet su questo sito e su Reggae Radio Station ogni domenica su radio popolare con le esperienze della crew direttamente dalla Jamaica
Un altro Reggae Grammy Award va ad arricchire la gi vasta collezione della famiglia Marley. Questa volta ad aggiudicarsi il prestigioso premio Stephen Marley con l’album “Mind Control”. Cos anche quest’anno nulla da fare per il grande Burning Spear, anche se pensiamo che un premio cos strutturato nulla aggiungerebbe alla sua gi formidabile carriera artistica.
D’altronde tutto sembrava gi scritto visto che ogni qualvolta nelle nomination c’era un nome di uno dei figli Marley, inevitabilmente il premio veniva assegnato a loro. Basti pensare ai due Grammy vinti da Damian e quello vinto l’anno scorso da Ziggy con “Love Is My Religion”.
Stephen, secondogenito di Bob, ha cominciato a fare musica sin dal 1979 quando entr a far parte dei Melody Makers. Dopo anni passati dietro le quinte a tessere i grandi successi dei fratelli, ad inizio del 2007 fa uscire “Mind Control”, primo album solista del poliedrico musicista e produttore.
Un disco che va nella direzione alla quale le fatiche discografiche dei fratelli Marley ci hanno abituato, ovvero un po’ di reggae mischiato ad altri generi, sempre con il chiaro e non nascosto obbiettivo di far breccia sul mercato americano. Un ulteriore ingrediente sono le collaborazioni di prestigio, cosa che avviene regolarmente anche con “Mind Control” al quale prendono parte Ben Harper e rapper Mos Def.
Stephen Marley "The Traffic Jam" feat. Damian Marley
..
In attesa che la polizia jamaicana faccia le prossime mosse per accertarsi che in quella foto ad imbracciare mitra e cartucciere siano realmente gli artisti dancehall Vybz Kartel e Aidonia, i due indagati si muovono attraverso i propri legali negando con forza ogni addebito e minacciando azioni contro chi quella foto ha voluto pubblicarla in prima pagina, ovvero il magazine The Star.
“Abbiamo assistito non senza sdegno alla pubblicazione di una foto della quale sia l’autenticit, sia la provenienza non conosciuta” – ha dichiarato Valerie Neita Robertson, legale di Vybz Kartel e Aidonia.
“Entrambi i deejays hanno sempre dichiarato di non voler supportare la violenza in qualunque forma essa si manifesti, sia quando sono sul palco sia nella loro vita di tutti i giorni” – dice sempre l’avvocato che sottolinea anche come, a suo modo di vedere, la polizia non si sia comportata bene visto che ha reso nota la notizia prima di fare i dovuti accertamenti.
Per il legale da escludere che quella foto sia autentica, e presto una volta che la polizia avr ascoltato i diretti interessati uscir fuori tutta la verit.
Restiamo dunque ancora in attesa di come si evolveranno i fatti, non senza annotare che Aidonia e Vybz Kartel non sono proprio dei santarelli.
C’era la folla delle grandi occasioni lo scorso 6 febbraio a Kingston. Motivo di tanto interesse era la proiezione in anteprima del film documentario “Africa Unite”, il cui primo effetto stato quello di attirare molti Rasta al Carib 5, luogo dell’evento.
Alcuni dei protagonisti della pellicola, l’attore Denny Glover, la cantante Angelique Kidjo e Rita Marley erano presenti in sala, tutti particolarmente felici nel vedere cos tante persone, con molta gente rimasta fuori. Un pubblico variegato nel quale non mancavano gli esponenti delle istituzioni come il primo ministro Bruce Golding, particolarmente soddisfatto del ritorno di immagine che il Reggae Month sta dando al suo governo.
“Africa Unite” una serie di sequenze sapientemente montate e capaci di creare forti emozioni a chiunque lo guardi. In particolare colpiscono le continue correlazioni tra la figura di Haile Selassie e quella di Marley, qui presentato e a ragione, come il messaggero naturale dell’Imperatore. Le immagini epiche del discorso alla Lega delle Nazioni nel 1936, le parole alle Nazioni Unite del 1963 (dalle quali Bob prender ispirazione per la sua “War”) e la visita in Jamaica del 1966 si sovrappongono alle frasi e alle canzoni del “Profeta del Reggae” in un gioco di rimandi e citazioni davvero molto particolare.
C’ il racconto dei tanti Rasta che in occasione del concerto in Etiopia nel 2005, intrapresero un vero e proprio pellegrinaggio che li port dapprima a Shashamane e poi alla Haile Selassie Trinity Cathedral dove si trova il trono dell’Imperatore e l’Imperatrice Menem, cos come documentato anche l’arrivo nel paese africano della famiglia Marley quando decise, non senza ripercussioni in Jamaica, che il 60° anniversario della nascita di Bob si sarebbe celebrato in Etiopia.
La forza simbolica dello sguardo e della parole di Marley attraversano ogni singolo fotogramma, il difficile tentativo di rendere appieno quanto questa figura eroica dello scorso secolo sia di inestimabile valore per l’umanit intera. Si possono cogliere nelle parole di un giovane africano intervistato nel documentario la reale essenza di quanto il film vuole trasmettere, quando dice che “abbiamo bisogno di pi Bob Marley. Dobbiamo ripartire da dove lui si fermato”.
Fotografie del 11/02/2008
Nessuna fotografia trovata.
|