Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Presentato durante la prima edizione del Reggae Film Festival e distribuito in Italia da Audioglobe, il documentario “Reggae Uncensored” un interessante viaggio all’interno della scena reggae attuale con il preciso scopo di dare un quadro fedele di quanto sta accadendo, sia da un punto di vista musicale che da un punto di vista culturale. E per farlo nella miglior maniera possibile, si rivolge direttamente ai protagonisti principali, coloro che con la musica e i testi che propongono hanno apportato, in alcuni casi, differenze sostanziali con quanto si vedeva negli anni’70. Appaiono cos artisti gi affermati quali Damian Marley, Sizzla e Beenie Man, ma anche le nuove star della dancehall come Movado e Maka Diamond.
Dietro i backstage e nella vita di tutti i giorni, “Reggae Uncensored” mostra gli evidenti cambiamenti che hanno caratterizzato la musica jamaicana, il suo volto moderno e non sempre rispettoso delle radici e della storia, anzi in alcuni casi lontana anni luce dall’essenza che ha caratterizzato la nascita e l’affermazione della reggae music.
Il DVD dura 90 minuti ed diviso in capitoli, cos da dare uno svolgimento narrativo lineare ed incisivo. Non mancano i sottotitoli in inglese, necessari per rendere comprensibile a chi non lo conosce lo stretto patois che parlano gli artisti jamaicani. Il documentario prodotto da Nutz Film ed distribuito dalla Gold Dust Media.
Reggae Uncensored
Non la prima volta e non sar l’ultima che si diffonde una falsa notizia sulla morte di un artista. Lo scorso anno oggetto del macabro scherzo fu Sizzla, quando alcuni rumors su internet diffusero la notizia che il bobo singer fosse morto in un incidente stradale, costringendo il suo entourage a smentire le incontrollate voci. Questa volta il turno di Beres Hammond, che sempre voci non si sa provenienti da quale fonte, hanno dichiarato morto dopo un attacco cardiaco. La notizia partita e si diffusa negli Stati Uniti e anche qualche radio ha contribuito a diffonderla a macchia d’olio, costringendo molti dei numerosi fans del raffinato artista a precipitose telefonate per accertarsi se il tutto fosse vero o meno. Alla fine stato il manager di Beres Hammond a dire che “lui vivo e sta bene” e che la notizia della sua presunta morte totalmente falsa.
Addirittura una radio molto ascoltata nei Caraibi stava gi trasmettendo il suo tributo a colui che canta l’amore come nessun altro, insomma si potrebbe dire che si stava facendo il funerale senza il morto.
Nel mese di dicembre Beres Hammond che vive negli Stati Uniti, era tornato in Jamaica per una serie di incontri e iniziative e come sempre i jamaicani lo avevano accolto con grande affetto visto quanto questo artista piace alla reggae massive dell’isola. Aveva tenuto un grande concerto nello stadio di Kingston, riempiendolo fino all’incredibile ed aveva proposto il suo repertorio fatto di tanti successi, come sempre accompagnato dall’inseparabile Harmony House alla quale si era aggiunta una vera e propria orchestra classica.
Inoltre Beres Hammond aveva annunciato di essere al lavoro per la realizzazione dell’attesissimo nuovo album. Sar proprio l’uscita del disco a dimostrare quanto l’artista jamaicano sia vivo pi che mai.
“Questa politica di oppressione della ganja anche gravosa economicamente per il paese”
Dal palco dell’Africa Unite – Smile Jamaica 2008 , uno dei pi importanti riferimenti spirituali e culturali sull’isola condanna la politica oppressiva sulla ganja , instaurata di recente dal nuovo governo e screditandola anche economicamente per il suo elevato costo che lo stato deve sostenere.
E’ una delle recenti leggi pi criticate sull’isola e rappresenta uno dei colpi pi duri inferti all’isola.
La Jamaica si sostiene per il binomio reggae ganja. Tanti sono coloro che arrivano sull’isola e restano a bocca aperta quando apprendono che qui illegale.
Non solo, dal 2008 chi viene trovato in possesso va diritto 10 giorni in galera con una multa che non basta a coprire le spese di permanenza nelle carceri locali. In pi ci sono tutte le spese burocratiche e processuali che fanno salire le spese alle stelle.
Con il precedente governo invece bastavano qualche dollaro ed un processino per cavarsela abbastanza tranquillamente.
Cos Mutabaruka ridicolizza la politica filo americana adottata dal partito JLP in tema di ganja. “Inoltre si penalizza il turismo. Qualsiasi persona che va al Jamaican Tourist Bord vede una foto di Marley con uno spliff gigante, immagina una terra fertile e libera nel suo consumo ma non cos.
Inconsapevoli di questo rischiano maggiormente diventano le prede preferite dei poliziotti corrotti, che in cambio di moneta si lasciano comprare sapendo ai problemi in cui si andrebbe in contro i caso non pagassero.
La ganja parte integrante dell’economia dell’isola e fonte di ispirazione spirituale ed invece continua ad essere repressa.
Gi in un precedente articolo abbiamo segnalato quanto siamo scossi da questa brutta sorpresa appena atterrati. Una delle ultime nefandezze che il nuovo governo sta adottando in tema di coercizioni.
Legalizzarla invece contribuirebbe ad aumentare il gradimento di chi giunge sull’isola contribuendo ad essere un ulteriore richiamo per il turismo di tutto il mondo.
By Ras Ale - 25 Febbraio, Negril –
23 Febbaerio 2008 – James Bond Beach - Jamaica si svolge SMILE JAMAICA il tradizionale festival organizzato dalla famiglia Marley che quest’anno eccezionalmente, si unisce all’ Africa Unite - per la 63° commemorazione a Bob Marley .
Dallo show pi volte si alza forte la voce - Bob Marley eroe nazionale - . Questo il forte messaggio proveniente da Orcabessa nella notte dedicata alle celebrazioni del profeta del reggae.
Si apre con un tributo allo scomparso Lucky Dube e termina alle sette e trenta del mattino, in uno scenario fatato come quello della spiaggia di James Bond beach in Jamaica, la quarta edizione della manifestazione internazionale. Indimenticabile la prima edizione ad Addis Abeba, poi in Ghana ed ora arriva a casa in Jamaica.
Il titolo di una delle sue canzoni per unire tutti i popoli in un messaggio universale fatto di pace, amore e unit, unica soluzione per superare tute le crisi e con esse le guerre che dilaniano il pi antico continente terrestre.
Lo show si aperto prestissimo, tra i primi artisti segnaliamo con orgoglio, l’italiano Alborosie con un ottima performance. Un peccato farlo uscire cos presto quando ancora la gente stava entrando. Intanto i grandi artisti incalzano uno dietro l’altro ed il tempo si dimostrer tiranno.
Si susseguono Duane Stephenson, ina August tow style, come il titolo del suo album che sta solcando in questo momento le classifiche in UK e qui sull’isola. Dall’Africa arrivano i “ 2 face Idibia n KNaan. Poi sound system per preparare il palco ad un artista , sono alle 24 quando esce la legenda vivente e l’unico ancor in vita del trio fenomenale dei Wailers.
Meno di un ora sul palco, con il pubblico rispettosa dell’icona e delle sue pillole di saggezza.
Solo lui pu dire di aver conosciuto Bob, nella musica e come amico. Poi dopo “Cool Running” lo elogia come un eroe.
Bunny Wailer la famiglia Marley ed anche Mutabaruka in veste di presentatore hanno reclamato Bob Marley eroe nazionale visto il suo impegno musicale e spirituale. Se stato dedicato un mese intero alla musica reggae “ Reggae Month “ tanti la conoscono grazie al contributo di Bob Marley.
La musica attrae tanti turisti sull’isola ancora pi delle sue bellezze naturali mozzafiato. Ecco perch Bob Marley deve essere un riferimento ufficialmente per la storia dell’isola.
Dopo la legenda vivente, seguono due artisti internazionali che qui piacciono molto, quali Jonny Legend e la stupenda Riahnna, che offre uno spettacolo di ottima fattura.
I due cambi band creano un p di sofferenza in chi segue e combatte contro la stanchezza.
Si riprende con Ziggy e i Melody Makers poi ancora un cambio e un ulteriore tempo d’attesa per il clou con tutta la famiglia sul palco. Spacca l’esibizione di Jr Gong rispetto ai fratelli sembrava avere una marcia in pi. Bella la combination con Michael Rose su “shout out”.
Forse troppo il tempo on stage dei figli che ha costretto poi a correre e segnaliamo anche qualche rinuncia eccellente come quella di Coco Tea e Queen Ifrica. Nel backstage segnaliamo anche la presenza di Jah Cure che ha fatto da spettatore .
Sono le cinque del mattino, ancora buio quando Elephant Man mantiene alte le vibes a suon di estreme dancehall. Finalmente il momento di uno degli emergenti pi in voga, Tarrus Riley che con “She is Royal” , canzone dell’anno secondo Irie Fm.
Pochi brani ed tempo di Roots con la principessa Etana che propone i tre brani saliti in classica che le hanno fatto conquistare l’esibizione con naturalezza e dolcezza. Anche lei ha vinto come miglior artista emergente femminile un award.
Il tempo poco e si inizia a stringere da Spragga Benz a Richie Spice sono quattro o cinque tunes a testa, le migliori del proprio repertorio fino ai tre brani per Lutan Fyah che inizia con “St Tiago della Vegas” attualmente prima in classifica, spacca e va via troppo presto.
Alle luci dell’alba si apprezza lo spettacolo naturale e le meraviglie del posto dove vi hanno girato uno dei film di James Bond.,
Dal backstage si sente la voce di Sizzla lui a salire prima di Capleton, destinato a chiudere. Grazie alla sua velocit dei cambi e dell’energia trasmessa fa capire che molto pi in vena di Mr Fireman.
Sizzla chiama The Profet che ingaggia base su base una gara per far divertire di pi la massive che elegge Sizzla a chiudere definitivamente manifestazione con un extra time.
Stanchi e provati non ci resta che raccogliere le forze per raggiungere Negril dall’altra parte dell’isola. Torniamo a casa ci restano 5 ore di viaggio ma ancora carichi delle vibrazioni di un concerto indimenticabile che entrer nella storia e noi di Reggae Revolution e ReggaeZion eravamo presenti per raccontarvi dopo aver visto con i nostri occhi la manifestazione in Jamaica.
by Ras Ale - Negril
– 27 Febbraio
E stato Tarrus Riley a dominare la prima edizione del Reggae Accademy Awards, svoltosi domenica sera al National Indor Sport di Kingston. Lincredibile successo del suo album Parables gli ha fatto guadagnare ben quattro premi, proclamandolo lartista pi premiato della serata. Naturalmente non ha potuto evitare di proporre ai presenti la sua Shes Royal, brano che nonostante sia uscito oltre un anno fa, continua ad essere trasmesso dalle radio e cantato dalla gente. Premio speciale per Bob Marley che stato premiato con la speciale Reggae Icon Award e non poteva essere altrimenti.
Cos si chiude la prima edizione del Grammy tutto jamaicano, un modo da parte degli organizzatori di essere protagonisti in prima persona nellassegnazione dei premi, il tutto molto lontano dagli Award che abbiamo imparato a conoscere in questi anni e che hanno sempre lasciato perplessi chi la musica reggae la ama e la segue. Ecco di seguito tutti i premi assegnati.
REGGAE ACCADEMY WINNERS
Best Reggae Song - She's Royal Omar 'Tarrus' Riley
(Songwriter's Award)
Best Solo Male Vocal Performance - She's Royal, Tarrus Riley
Best Solo Female Reggae Vocal Performance - Roots, Etana
Best Reggae Album - Mind Control, Stephen Marley
Best Instrumental Recording/Album - Making Notes, Robbie Lyn
Best Solo Male Dancehall Vocal Performance - Nah Go A Jail, Busy Signal
Best Female Dancehall Vocal Performance - Chat To Me Back, Lady Saw
Best Dancehall Vocal (Performance by duo or group) - Love Is Wicked, Brick and Lace
Best Dancehall Album - Intoxication, Shaggy
Best Dancehall Video - Church Heathen Remix, Jay Will
Breakthrough Reggae Artiste - Tarrus Riley
Best Dancehall Riddim - Tremor, Stephen McGregor
Best Gospel Album - Prodigal Son, Prodigal Son
Best Gospel Song - Can't Stop Now, Kemoy Rowe, William Barclay and Courick Clarke
(Songwriter's Award)
Best Music Producer - Stephen Marley
Best International Reggae/Dancehall Artiste - Collie Budz
Best Reggae Compilation Album - Jamdown Riddim Driven, Delmar Drummond Dangerzone
(Executive Producer's Award)
Best Reggae Video - She's Royal Rupert Campbell
(Video Director's Award)
Best Reggae Recording - She's Royal, Romel Marshall
(Engineer's Award)
Best Reggae Vocal Performance (Duo, Group, Collaboration) -
On My Mind, Da'Ville and Sean Paul
Best Dub Recording or Album - Live As One,
Zion Train
Breakthrough Dancehall Artiste - Munga Honourable
Best Reggae Riddim - Guardian Angel, Arif Cooper/Fresh Ear
(Producer's Award)
Best Dancehall Song - Nah Go A Jail Again, Reanno 'Busy Signal' Gordon
(Songwriters' Award)
Best Dancehall Compilation (two or more artistes) - Tremor Riddim Driven, Stephen McGregor/Big Ship Music
Best Dancehall Recording -
One Loaf a Bread, Damian Marley (Engineer's Award)
Best Solo Male Vocal Gospel - This Place, Prodigal Son
Performance
Best Solo Female Gospel Performance - Pray For Peace, Chevelle Franklyn
Best Vocal Gospel Performance by a group, duo or collaboration -
Ketch A Fyah, Prodigal Son and Jason Mighty
Best Gospel Music Video - Gully People Supen, Andrew Grey
(Video Director's Award)
Most Popular Song - She's Royal, Tarrus Riley (People's Choice Award)
Most Popular Artiste - Beenie Man
Special Awardees
Reggae Trailblazer Award - Chris Blackwell
Reggae Legend Award - Ernie Ranglin
Reggae Icon Award Bob Marley
Fonte: The Gleaner
Bushman un artista davvero anomalo per l’attuale scena reggae jamaicana. Una produzione discografica centellinata e di qualit caratterizza la proposta musicale del singer dalla voce profonda e ipnotica, che molto ricorda quella di Luciano. A quattro anni di distanza da “Sign” arriva il nuovo album di Bushman, “Get In Your Mind”, distribuito e realizzato dalla sua etichetta Burning Bush, una scelta di indipendenza per preservare la propria autonomia ed evitare che il mercato discografico lo ingabbi, costringendolo ad una iperproduzione di singoli. A collaborare con l’artista di St. Thomas c’ Stephen “Gibbo” Gibson, figlio di Joe Gibbs, il grande produttore scomparo proprio in questi giorni.
Da sempre Bushman dichiara che suo modello e ispiratore Peter Tosh ed naturale che nel nuovo disco ci sia una version assolutamente strepitosa di “Buk-In-Hamm Palace” nella quale davvero impresa ardua capire se a cantarla sia davvero lo “Stepping Razor” oppure no.
Nel disco troviamo 15 tracks e le sonorit principali sono quelle new roots alle quali Bushman ci ha da tempo abituato, non senza alcune virate di conscious dancehall (“Can’t Get The Best Of Me” e “Born Fi Di Ting”) e sonorit pi acustiche (“Get In Your Mind” e la mistica “Call On Jah”, in combination con Prince Jabba).
Segnaliamo inoltre la grandissima apertura di “Singing My Song” (“Sono tornato per cantare la mia canzone di unity), la coinvolgente “Rasta Nuh Dead” (“Rastafari Is The Food Of My Salvation”), la naturale “Source Of Life” (“La donna, di qualunque colore essa sia, fonte di vita”) e “Higher”.
Sempre calda ed avvolgente la voce di Bushman, assolutamente a proprio agio su tutti i riddims alla quale si associa una ispirazione innata nello scrivere testi sempre consapevoli e profondi.
Tracklist
1 Singing My Song
2 Radio Interlude Featuring Richie B
3 Rasta Nuh Dead
4 Source Of Life
5 Nuttin Nah Gwaan
6 Higher
7 Artist Interlude
8 Scent Of A Man
9 Get It In Your Mind
10 Buk-In-Hamm-Palace
11 Can't Get The Best Of Me
12 Born Fi Di Ting
13 Set Example
14 When You Touch Me
15 Call on Jah w/ Prince Jabba
Appuntamento con la storia della musica jamaicana al nuovo Kinky Club. Questa volta saranno le old vibes a recitare la parte da protagonista, con uno dei suoi degni rappresentanti, per una notte speciale ed irripetibile. Arriva a Napoli infatti B.B Seaton, indimenticabile esponente dei Gaylads, trio vocale nato agli inizi degli anni ’60 e artefice di molti successi di quel tempo. A dare vita alla band oltre B.B. Seaton, sono anche Delano Stewart e Maurice Roberts e il loro successo immediato con brani quali “Lady With Red Dress”, “No Good Girl” e “Red Rose” ai quali seguono i due album “Soul Beat” e “Gaylads Sing Folks”, il tutto sotto l’inimitabile marchio Studio One.
Siamo in un momento particolare per la musica jamaicana allora nascente, e per i tre singers punto di riferimento essenziale la musica americana. Memorabili sono altri pezzi registrati con la Whirl Records, “Hard To Confess”, l’incredibile “Joy In The Morning” e “She Want It”, mentre per la Tip Top Records escono “My Jamaican Girl” e “Soul Sister”.
Dopo dieci anni di esperienza e di successo, B.B. Seaton decide di continuare come solista e nel 1972 registra il suo primo singolo, “Accept My Apology” che diventa subito una hit. Ad essa seguono "Lean On Me", "Persuaders", "Thin Line Between Love & Hate", Rainbow Love", "Miss My Schooldays" e "My Jamaican Girl". Una intensa attivit discografica lo porta a registrare oltre 15 albums, tra i quail ricordiamo "Dancing Shoe" (Virgin Records), "Thin Line Between Love & Hate" (Trojan Records), 'Colour Is Not The Answer" (Jama Records), "Pleasure And Pain" (Studio One), "Everyday People" (Creole Records), "I'm Aware Of Love", "Wish Me Luck", "In Control" e "Just One Moment" (per la sua label Soul Beat).
Non bisogna dimenticare che B.B. Seaton anche un raffinato autore di canzoni che ha scritto testi cantati poi da Ken Boothe, Marcia Griffiths, Dennis Brown, Aswad e Freddie McGregor, solo per citarne alcuni.
Nello scorso mese di settembre uscito il disco “After All This Time”, una raccolta di ben 49 canzoni che ripercorre l’incredibile carriera artistica del raffinato singer. All’interno due CD, il primo si chiama “Lovers” e il secondo “Roots & Culture”.
Venerd 29 febbraio – Kinky Club – Napoli Centro
Mama Marley, come la chiamano i jamaicani, ritornata a vivere nella pace delle colline che circondano Nine Mile. Dalla finestra della piccola cucina si gode il paesaggio e osserva i ritmi tranquilli della gente del posto. Era un marted mattina quando Bob decise di nascere, in realt pi che mattina si trattava di notte piena visto che il tanto atteso figlio arriv alle due, quando la luna piena illuminava con la sua luce l’abbagliante vegetazione.
“Ogni anno, dopo che mio figlio volato in cielo, mi alzo nell’ora giusta del suo compleanno, resto seduta nel mio letto, leggo la Bibbia e ringrazio Rastafari per la benedizione che mi concesse quel giorno” – ricorda con emozione Cedella.
E mentre lei scava tra i ricordi, migliaia di persone arrivano fin quass per rendere omaggio al “profeta” della reggae music.
“Ogni giorno arriva tanta gente e per me una gioia vedere tutta questa gente che arriva da ogni parte del mondo. Bob ha fatto molto per loro. Lui considerato un grande uomo e cos arrivano fin qui a mostrare l’amore che hanno per lui”.
E se la Jamaica intera in questo mese ricorda Bob Marley con manifestazioni ed eventi, lei preferisce custodire i suoi ricordi di mamma, colei che ha dato la vita a qualcuno che avrebbe cambiato il mondo.
“Quando nato sapevo solo che era un Re. Non immaginavo che diventasse l’ambasciatore nel mondo della musica reggae, ma qualcosa di speciale c’era nei suoi occhi. Ed il suo viso da bambino che mi porto dentro il cuore”.
“Ora mio figlio insieme al Padre, in un posto migliore e guarda tutti noi e quello che facciamo. Ma io non devo essere triste, d’altronde stato lui a dirmi di dimenticare le pene e danzare, di dimenticare le malattie e danzare, che ogni cosa si sarebbe aggiustata”.
La canzone che preferisce “No Woman No Cry”, da ascoltare ogni volta che si attraversano momenti difficili.
“Quando l’ascolto come se dentro di me accadesse qualcosa. C’ un potere in questa canzone, amo tutti i brani che ha fatto, ma questa occupa un posto speciale”.
Mama Marley ha ora 81 anni, ma ride come una ragazza e la sua voce forte. Nel suo sguardo la gioia di un figlio che con la musica ha regalato emozioni.
Fonte: The Gleaner
Amava stare dietro le quinte, scoprire talenti e poi guidarli verso il successo. Esperienza, sapienza e coraggio erano le caratteristiche principali di questo uomo, che fino alla fine ha voluto fare reggae music perch ad essa era inscindibilmente legato. Un attacco di cuore lo ha colpito gioved notte, un momento che questa volta lo ha portato via per sempre, privandoci di un produttore creativo, preparato ed incredibilmente innovativo.
Joel A. Gibson, da tutti conosciuto come Joe Gibbs, nasce a Montego Bay nel 1945. Presa la qualifica di ingegnere elettronico negli Stati Uniti, ritorna in Jamaica dove apre un negozio per riparazioni TV. Nel 1967 allarga la sua attivit e comincia a vendere anche i dischi in Beeston Street, Kingston. Un’attivit che lo coinvolge e che lo spinge a montare un piccolo studio artigianale nel retro, dove ospita il giovane Lee Perry che ha appena rotto la sua collaborazione con Coxsone Dodd.
Fonda la Amalgamated label con la quale realizza i primi singoli, questa volta avvalendosi del contributo del giovane Winston “Niney” Holness. Con tale etichetta trovano il successo i Pioners e Errol Dunkley, quando siamo ancora in piena era rocksteady, ma Joe Gibbs bravo anche quando la musica jamaicana acquisisce sempre pi i connotati del reggae. Arriva nel 1970 con la canzone “Love Of The Common People”, cantata da Nicky Thomas, il successo internazionale visto che il brano entra anche nella classifica inglese. E’ un periodo di grande fermento per il produttore che inanella una serie di collaborazioni di prestigio, come con Peter Tosh, Delroy Wilson e The Heptones, con i quali realizza i bellissimi The Heptones & Friends e The Heptones & Friends Volume 2.
Nel 1972 si trasferisce a North Parade, sempre nella capitale jamaicana, e sempre in quell’anno produce la prima versione di “Money In My Pocket” di Dennis Brown e la version di Big Youth “Ah So We Stay”. Nella sua attivit si avvale ora della collaborazione del geniale Errol Thompson, il cui apporto diventa fondamentale. Nel 1975 un altro trasloco e soprattutto la creazione di una miriade di label, oltre la realizzazione di gemme quali “I’M Natty” di Jacob Miller, “Ghetto Living” dei Mighty Diamonds e una serie di bellissimi pezzi ancora una volta con Dennis Brown.
Joe Gibbs e Errol Thompson formano i Mighty Two e nel 1977 si lanciano nell’imperante scena dancehall, collaborando con artisti del calibro di Ranking Joe, Prince Jazzbo, Dillinger e I Roy. Il 1979 un anno cruciale per i Mighty Two che realizzano lavori discografici di incredibile valore. Escono quell’anno infatti “Words Of Wisdom e Joseph's Coat Of Many Colours”, da molti considerati i migliori album di Dennis Brown.
Dopo l’incredibile successo delle ultime produzioni, arriva per Joe Gibbs il momento di tentare l’avventura inglese e per farlo fonda la Yvonne’s Special e firma un contratto con la A Records. Ad accompagnarlo sempre Errol Thompson e la studio band The Professionals, al cui interno militano musicisti di spessore e talento: Sly, Tony Chin, Willie Lindo, Earl Chinna Smith e Bingi Bunny (chitarra), Gladdy Anderson, Winston Wright, Franklin Waul, e Ossie Hibbert (tastiere) Ruddy Thomas e Sticky (percussioni), con una incredibile sezione fiati formata da Tommy McCook, Bobby Ellis, Vinnie Gordon e Herman Marquis.
Negli anni successivi Joe Gibbs continua a proporre il suo numeroso e prezioso catalogo fondando dapprima la Carl “Rocky Gibbs” (dal nome di suo figlio) a New York e successivamente negli anni ’90 creando la Joe Gibbs Enterprise con sede a Miami.
La notizia della morte di Joe Gibbs arriva in Jamaica proprio durante il Reggae Month, motivo per il quali tutti stanno pensando di trovare il modo e l’occasione per rendere omaggio a questo grande personaggio.
Rest In Peace!
"He who seek of only vanity, and no love for humanity, shall fade away, fade away.", comincia cos “Fade Away”, una strepitosa tune registrata a Channel One nel 1976, interpretata e scritta da Junior Bayles, testimonianza della grande creativit di un artista davvero eccezionale, una base realizzata dal mitico chitarrista Earl “Chinna” Smith. Negli anni successivi tanti sono stati gli artisti che su quella base hanno voluto cantare, riconoscendo cos il grande magnetismo che una canzone del genere ha sempre esercitato sulla reggae massive, capace ancora di emozionare nonostante siano passati oltre 30 anni.
Nasce da queste considerazioni il progetto della crew francese dell’Heartical Sound che stampa proprio in questi giorni dei nuovi singoli sul Fade Away riddim, nella version rimasterizzata della Basque Dub Foundation nel 2005 e sulla quale gi sono usciti altri singoli. Non ci sono grandi nomi a posare la propria voce, ma l’effetto e il risultato comunque buono.
Bella “See A Man Face” con lo stile inconfondibile di General Levy e ben fatte sono anche “Rise” di Lukie D e “Shining” di Queen Omega, una splendida voce purtroppo non ancora emersa come meriterebbe. Dal passato arriva invece Papa Kojak, il primo artista jamaicano a dare vita ad un duo formato da uomo e donna verso la met degli anni ’70. Una timbro vocale cavernoso che qui ci propone “Rise & Shine”. E poi anche due interessanti testimonianze di reggae spagnolo con i Rootsmala e il singer Roberto Sanchez, molto apprezzato in patria.
Potete ascoltare degli audio sampler collegandovi al Myspace dell’etichetta e sound francese Link
Tracklist
LUKIE D "Rise" / ROOTSAMALA "Never Walk Away"
QUEEN OMEGA "Shining" / ROBERTO SANCHEZ "Wise Enough"
CHRONICLE "Serve Jah" / PAPA KOJAK "Rise & Shine"
GENERAL LEVY "See A Man Face" / BDF & DUB TERROR "Dub Nah Fade"
“Lives On” il frutto dell’incontro tra due grandi protagonisti della storia della musica reggae, Jacob Miller e il produttore Joe Gibbs. A riproporcene la magia la ristampa su supporto digitale della VP Records, con all’interno vere e proprie chicce come le extended version e dub version mai apparse prima d’ora su cd. Uscito nel 1980 “Lives On” (conosciuto anche con il titolo “I’M Just A Dread) ripropone alcune gemme immortali del rimpianto artista, accompagnato in queste canzoni da musicisti quali Sly & Robbie, Tommy McCook e Clive Hunt, senza contare la presenza dietro il mixer di Errol Thompson.
Il disco rappresenta un immediato omaggio dopo la morte di Jacob Miller avvenuta per un incidente stradale nello stesso anno La particolarit di questa ristampa che ad alcune versioni originali seguono quelle di un famoso deejay dell’epoca quali I-Roy, Trinity e U-Brown, mentre il disco si chiude con tre ipnotiche session musicali come ad esempio la meravigliosa “Above Rocks” di Augustus Pablo.
Per chi conosce e ama Jacob Miller in “Lives On” trover brani di assoluto splendore che hanno contribuito a conferirirgli l’icona di mito senza macchia e senza paura della reggae music. In questa direzione vanno “I Am Natty”, “Shakey Girl”, “I’Just Dread” e “Flay Away”, una sorta di profezia su quello che sarebbe stato il suo viaggio verso l’infinito.
Ricordiamo che la stessa VP ha ristampato a dicembre scorso anche "Natty Christmas", un disco registrato da Jacob Miller insieme a Ray I nel 1978 per il produttore Errol Myrie. Nella ristampa trovano posto, con interpretazioni efficaci ed originali, anche Red Rat e Turbulence, due artisti protagonisti della scena attuale della musica reggae.
D'altronde giusto che il mondo mantenga accesi i riflettori su un performer di cos grande qualit e intensit, che solo un destino crudele ha voluto portarci via quando Jacob aveva appena 25 anni, al culmine di una ascesa che sembrava inarrestabile e prodigiosa.
Tracklist
I AM A NATTY / KNOTTY KNOTS - JACOB MILLER WITH I ROY
SHAKEY GIRL (EXTENDED MIX) - JACOB MILLER
I'M JUST A DREAD / ONE SHUT - JACOB MILLER WITH TRINITY
KEEP ON KNOCKING / THIS OLD MAN - JACOB MILLER WITH U BROWN
KEEP ON RUNNING - JACOB MILLER WITH WELTON IRIE
BACKYARD MOVEMENTS / FUSSING & FIGHTING - WITH KILLER BROWN
FLY AWAY - JACOB MILLER
THE VILLAIN (DUB) - MIGHTY TWO
ABOVE ROCKS (DUB) - AUGUSTUS PABLO
FRONT PAGE (DUB) - JOE GIBBS & THE PROFESSIONALS
Jacob Miller: I am Natty Video
Il primo appuntamento del Reggae Film Festival partito ufficialmente mercoled scorso, con la proiezione di tre films avvenuta all’Emancipation Park di Kingston. E l’onore di aprire l’evento stato conferito ad un documentario dedicato ad uno dei pi grandi musicisti jamaicani dal titolo “The Legacy Of Rico Rodriguez”, diretto dal Jep Jorba (nella foto), regista di origine africana proveniente dalla Spagna.
Gli altri due film sono stati il tedesco “Jamaica Almost Heaven”, diretto dal grande Herzog e con la partecipazione di attori jamaicani come Carl Bradshaw e Oliver Samuels. A chiudere questa prima intensa giornata stato il grande documento visivo e visionario dedicato a Peter Tosh, “Stapping Razor” da molti appassionati gi conosciuto e visto.
Il produttore Jobson ha ricordato al pubblico presente “di avere avuto la fortuna di incontrare tutti e tre i membri fondatori dei Wailers (Peter, Bob e Bunny) e di loro fu Peter a catturare la mia attenzione, grazie ad un intelletto ed una mente brillante, associato a un grande senso di humor".
"E quando negli anni ’90 decisi di dare vita al progetto, l’attenzione del mondo era focalizzata su Marley e nessuno sembrava pi di ricordare Tosh. E’ stato un modo di scavare nella mente profonda di questo grande poeta”.
Una grande partenza dunque, che rende il Reggae Film Festival uno degli appuntamenti migliori di questo lungo Reggae Month.
Per Sugar Minott l’esibizione all’ultimo Rebel Salute ha avuto il senso di comunicare ai jamaicani che lui esiste ancora e che la sua musica continua a regalare grandi emozioni. La Youth Promotion, label creata dal grande artista negli ani ’70, ha ancora come missione quella di scoprire e lanciare giovani talenti, in particolare la figlia Pashon che proprio in questo periodo sta lavorando attivamente per spiccare il salto di qualit. Inutile sottolineare l’importanza di Sugar Minott nella storia della reggae music, storia scritta soprattutto quando l’ancor giovane artista inizi a collaborare con Studio One, posando la sua particolarissima voce sui riddims immortali della mitica label.
A guidarlo c’ stata sempre una grande voglia di indipendenza che lo ha spinto prima a creare il proprio sound system Black Roots e poi, come detto, la label Youth Promotion. Inoltre prima della carriera da solista, Sugar Minott ha partecipato alla breve nascita e affermazione degli African Brothers, insieme a Tony Tuff e Derrick “Bubbles” Howard.
Esce ora un piccola chicca apparsa per la prima volta nel 1983 ed ora riproposta, un mini album composto da quattro brani e le rispettive dub version, con Sugar Minott in splendida forma e particolarmente a suo agio “inna dancehall style”. Grande apertura con il memorabile “Informer”, una “reality tune” immersa nel modo di vivere del ghetto alla quale segue la roots lover di “Genuine Lover”, una profonda linea di basso che ti fa sobbalzare il cuore. Altrettanto vibranti sono anche “So We Love It” e “Dreadlocks Rock”, oltre alle due bonus track di Jah Batta e Little John.
Sugar Minott - Dance Hall Showcase Vol. II - Wackies - Indigo
Tracklist
- Informer
- Informout
- Genuine Lover
- Genuine Dub
- So We Love It
- So We Dub It
- Dread A Mi Idren
- Dreadlocks Rock
Bonus Tracks
- Informer - Jah Batta
- Tear Down The Dancehall - Little John
Ky-Mani Marley dice di aspettarsi grandi cose per lo Smile Jamaica Africa Unite che si svolger domani 23 febbraio. Per lartista, la gente pronta a ricevere grande energia, grande intensit e una massiccia partecipazione. Oltre al live set per Ky-Mani il concerto rappresenta qualcosa di speciale.
Significa ogni cosa per me. Avr la possibilit di salire sul palco con i mie fratelli e cos testimoniare leredit di nostro padre, unoccasione per provare emozioni intense e irripetibili.
Ma per il figlio di Bob sar lintero concerto a regalare momenti indimenticabili e per questo invita la gente a prendere parte ad un avvenimento che ha molto di speciale, sia come musica proposta sia per il suo profondo significato simbolico.
Per Ky Mani questo un periodo particolarmente fortunato grazie alla buona accoglienza ricevuta, soprattutto negli Stati Uniti, del suo nuovo album Radio, uscito nel settembre scorso dopo cinque anni di assenza. Anche in questo caso un disco molto variegato, nel puro stile dei fratelli Marley, oramai quasi un marchio di fabbrica al quale non si pu rinunciare.
Nel frattempo tutto sembra essere pronto per il grande concerto di domani che spero di potervi raccontare nel collegamento con Reggae Radio Station di domenica.
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